FILO DIRETTO CON LA CANDIDATA AL CONSIGLIO REGIONALE ROBERTA MORGANO (PD)
Cara Roberta, tanto per cominciare, un po’ di storia. A quando risale il tuo “innamoramento” per la politica? E qual è stato il tuo percorso all’interno di questo mondo ai più semisconosciuto?
Per me la politica è giustizia, uguaglianza, servizio, solidarietà, amicizia, affetto… e questi sentimenti credo di portarli con me da sempre. Non posso dire di aver avuto un momento della mia vita in cui si sono manifestati con maggiore forza, ritengo che siano cresciuti con me, in un percorso naturale.
Qual è il tuo giudizio sul comunismo e sul PCI, di cui hai fatto parte? Perché in Italia il socialismo riformista è sempre stato minoritario e perdente e ancora oggi non costituisce il background culturale dell’area progressista? Che cosa significa, nell’anno di grazia 2010, un vocabolo usato e abusato come “sinistra”?
Non sono mai stata iscritta al PCI, ma provo un profondo senso di rispetto per il Partito Comunista Italiano. Il comunismo per molti ha rappresentato la forza per restituire giustizia ai più poveri e ai più deboli della società, anche se abbiamo potuto verificare che non è stato ovunque e sempre così. Al socialismo riformista attribuisco una capacità di elaborazione oggettiva, che superando l’emotività, può traguardare degli obiettivi concreti. Credo purtroppo che in Italia sia ancora diffusa una cultura intrisa di ideologismi che impedisce di affrontare i problemi con chiara e trasparente metodologia. Sinistra è opposto di destra, e nel nostro Paese destra vuole ancora dire “libertà negate”.
Qual è il tuo giudizio sulla Liguria di oggi? E quale Liguria vorresti contribuire a realizzare?
La Liguria è la regione con la più elevata percentuale di popolazione anziana, sono tanti i giovani costretti ad andarsene per trovare lavoro, e quindi per farsi una famiglia e avere dei figli. Dal mio punto di vista questo è il problema centrale che dovrà essere affrontato nel prossimo quinquennio, perché una regione vecchia non guarda al futuro, non investe nel domani, ma tende alla staticità. Occorrerà impegnarsi per contribuire a realizzare un’inversione di tendenza: Partendo dal territorio ligure, dalla costa ai monti, dalla valorizzazione delle bellezze naturali, dalla particolarità dei prodotti tipici,dalle competenze industriali a quelle dell’alta tecnologia,dai cantieri navali al porto,dalle infrastrutture adeguate alle esigenze attuali, vorrei che la Liguria assumesse l’identità di una regione europea capace di offrire lavoro, sicurezza sociale e dignità ai suoi abitanti.
Telegraficamente, esponi i cinque punti di programma che secondo te devono avere la massima priorità.
Cinque punti fondamentali sono:
1) Recupero dei territori e dei borghi dell’entroterra e appenninici e della costa con la messa a sistema delle attività che su di essa si svolgono.
2) Sviluppo di nuove attività di lavoro e consolidamento di quelle esistenti.
3) Sostegno alle famiglie, in particolare alle giovani coppie, secondo modalità di servizi innovativi.
4) Ricerca di una più ampia e flessibile offerta di accoglienza e assistenza sanitaria.
5) Dialogo tra le istituzioni per accrescere la collaborazione degli Enti.
Che cosa pensi dell’ispirazione religiosa in politica? Come valuti la presenza dei credenti nei due schieramenti, e com’è il tuo rapporto con la fede?
La religione fa parte dell’identità della persona, a prescindere dalle scelte politiche. Perciò non condivido il riferimento alla propria ispirazione o formazione religiosa come motivazione di appartenenza ad un partito. Credo in una seria laicità dello stato nel più profondo rispetto della religione di appartenenza.
Restiamo in tema: oggi l’immigrazione pone seri problemi di convivenza e d’integrazione anche a causa delle diversità culturali e religiose. La vicenda della moschea è probabilmente solo la punta di un iceberg. Ammesso e concesso che non esistono soluzioni preconfezionate, e men che meno ideologiche, tu come credi che occorra affrontare questioni di tanta importanza e delicatezza?
Il rapporto con popolazioni e persone di cultura e religione diverse deve basarsi sul rispetto reciproco dei diritti e dei doveri di cittadinanza. Quanto più noi Italiani sapremo condurre il nostro Paese secondo regole di buon governo, correttezza, onestà, rispetto delle leggi, tanto più potremo pretendere da coloro che arrivano da lontano altrettanto rispetto.
I frequenti episodi di corruzione e di immoralità diffusa gettano ombre molto lunghe sulla nostra classe dirigente. La gente vi si è tanto abituata che quasi nemmeno più s’indigna. Non credi che nella selezione dei propri candidati e rappresentanti i partiti dovrebbero essere molto più rigorosi? Un leader politico non dovrebbe praticare un’esemplare etica pubblica e privata?
Ricoprire una carica istituzionale, anche la più semplice, comporta una grande responsabilità: un eletto deve ricordare sempre di essere un rappresentante dei cittadini che lo hanno eletto, e come tale deve comportarsi, con onestà e impegno. Assistiamo invece ad una frequente superficialità che talvolta arriva a preoccupanti livelli di immoralità e disonestà, tali da allontanare sempre di più i cittadini dai propri rappresentanti politici, quando non arriva a favorire l’imitazione di un metodo davvero ripugnante, con il rischio di trasformarlo in consuetudine. L’onestà non può essere considerata un’optional, è un requisito fondamentale da cui non si può prescindere, per occuparsi senza secondi fini della cosa pubblica.
A Bavari un tempo esistevano ben tre sezioni di partito: quella democristiana, quella socialista e quella comunista. Oggi in tutta l’alta Valle Sturla è attivo il solo circolo del PD. Come ti spieghi questo generale disamoramento dell’”uomo qualunque” nei confronti della politica partecipata? Non è che anche i politici avranno qualche responsabilità al riguardo?
Se oggi sono sempre meno coloro che si avvicinano alla politica, la causa va ricercata nelle proposte confuse e deboli che hanno allontanato e demotivato i cittadini, e al contempo hanno segnalato con forza le responsabilità di una cattiva politica.
Che cosa rappresenta Bavari per te? Che cosa ti piace di questo paese, che cosa vorresti cambiare o migliorare?
Il clima che si respira a Bavari è quello di una comunità coesa e impegnata a traguardare elevati livelli di qualità di vita. Bavari rappresenta un buon esempio di come si può mantenere vivo il legame con le proprie origini nella ricerca di una migliore quotidianità.
Rivolgiti ai cittadini con un tuo personale appello al voto. Dacci i motivi per cui l’elettore o l’elettrice bavarese dovrebbe scegliere proprio te.
Siamo ora alla soglia di un importante appuntamento elettorale: il rinnovo del Consiglio Regionale, il 28 e 29 marzo, a cui sono candidata nella lista del Partito Democratico a sostegno di Claudio Burlando presidente. Votarmi significa puntare su una persona che ha dimostrato sul campo – e in primo luogo proprio a Bavari – il proprio impegno e la volontà di costruire con i cittadini proposte e soluzioni che potessero realisticamente essere realizzate, nell’interesse della collettività. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: dall’illuminazione in via alla chiesa san Giorgio di Bavari al rifacimento del sedime stradale di via Sella, di via Induno e via Oroboni, alla sistemazione della rete fognaria, alla realizzazione della sede della Croce Azzurra! Tutto questo grazie all’impegno di tanti e alla fiducia nelle Istituzioni.