Nuovi soci, nuovi amministratori e la ferma volontà di continuare a gestire e far crescere l’organizzazione, giunta al suo 30° anno di età
I trent’anni di vita previsti dall’atto costitutivo della Cooperativa Alta Valle Sturla si sono compiuti il 20 luglio scorso. A tale scadenza si è posto il problema di cosa fare: liquidare o modificare lo statuto.
Le attività agresti, tanto citate e invocate sotto l’aspetto culturale, e sopratutto dialettico, sono di fatto ignorate da una città che non riesce ad uscire dall’urbe, che produce intellettuali urbani, che diventano politici e amministratori in grado di vedere, normare e, di fatto promuovere, solo ciò che li riguarda, quindi strettamente urbano.
Il resto del territorio non è considerato una, almeno possibile, risorsa economica, ma solo come riserva rigenerante per se stessi.
Vivere in tale contesto, per la Cooperativa non è stato facile, ma in questi brevissimi trent’anni è riuscita a mantenere gli animali sul pascolo, a dare stipendi, a garantire rendite a persone che ne avevano bisogno, a promuovere razze animali a rischio d’estinzione, a mantenere vivo il legame con la terra e la sua cultura.
L’idea di chiudere al compimento dei fatidici trent’anni e disperdere ciò che in tale tempo è stato costruito, era troppo dolorosa per essere adottata nella realtà. Nonostante il peso degli impegni e dell’età, il Consiglio d’Amministrazione non ha cessato di credere nella continuità, mantenendo l’esistente ma soprattutto continuando a progettare futuro.
Ciò è stato provvidenziale e, proprio in virtù di questo, oggi nuovi soci sono entrati nella nostra famiglia, giovani, decisi, già titolari di aziende affini, in possesso della forza fisica, morale ed economica necessaria, per gestire e sviluppare la nostra vecchia orgogliosa cooperativa.
MARCELLO VILLA