L’antico stemma comunale di Bavari era costituito da un leone d’oro, coronato e rampante, in campo rosso sanguigno. Il leone è rappresentato con la testa in profilo, ritto sulla zampa posteriore sinistra, con la destra alzata, e le zampe anteriori protese come verso una preda (cioè rampante), con la coda ripiegata verso la schiena, la bocca aperta, la lingua ben visibile, e così pure gli attributi sessuali.
E’ simbolo di forza, ardimento e nobiltà, caratteristiche che si addicono al re incontrastato della foresta; la cui supremazia è ulteriormente sottolineata dalla corona che ne sormonta il capo. Quella corona, probabilmente, fu scelta per indicare la centralità politica e amministrativa di Bavari rispetto alle comunità del circondario. Analogamente, il colore rosso di cui è campeggiato il «fondo» esprime un’idea di nobiltà cospicua, dominio, vendetta, audacia, coraggio, valore, spargimento di sangue in guerra, fortezza, magnanimità, desiderio ardente; mentre l’oro del leone simboleggia il sole e le qualità mondane di gaudio, nobiltà, splendore, sovranità.

Ricostruzione moderna dello stemma comunale di Bavari
Non sappiamo quale ragione indusse all’adozione di questo stemma: si sa che il leone fu il simbolo araldico originario dei Franchi, prima che lo sostituissero con il fiordaliso. La simbologia araldica del leone è molto comune in ogni parte d’Europa, tanto che, secondo un detto, «Chi non ha blasone, porta un leone». L’animale compare pure nel gonfalone di Baviera.
Nella simbologia bavarese mantiene un posto di tutto rispetto anche l’immagine, mutuata dalla Legenda Aurea di Jacopo da Varagine, di san Giorgio a cavallo che uccide il drago: icona del bene e della virtus cristiana che sconfigge il male e le insidie del peccato dopo un’acerrima lotta.
ALESSANDRO MANGINI