Venerdì scorso i militi della Croce Azzurra si sono resi protagonisti del salvataggio di una vita umana, sul campo sportivo “Taviani” di Bavari. Un calciatore, andato in arresto cardiaco, è stato soccorso e rianimato dai ragazzi in tuta arancione che hanno saputo utilizzare, con la necessaria perizia, il defibrillatore.
Detto così, sembra quasi una banalità, ma di una banalità non si tratta, dato che meno di due anni fa il povero Piermario Morosini, giocatore professionista, perse la vita durante una partita di serie B per una crisi cardiaca, in presenza di un personale medico e paramedico sul campo non in grado di utilizzare questo indispensabile strumento.
Bavari – ma non solo Bavari – è orgoglioso di questa sua pubblica assistenza, che ormai da oltre un decennio a questa parte è riuscita a formare nuove leve di militi (tutti volontari) dotati di cognizioni tecniche e capacità operative di alto livello, tali da rendere l’associazione un preziosissimo e imprescindibile presidio socio-sanitario del territorio.
Questi giovani, che dedicano il loro tempo al volontariato e alla formazione continua, meritano riconoscenza e ammirazione. La meritano, parimenti, quei dirigenti della Croce Azzurra, che, nel tempo, hanno gettato le basi e creato le condizioni affinché la nostra P.A. diventasse uno dei punti d’eccellenza, non solo – lo ripeto – di Bavari, ma, come minimo, di un intero Municipio.
Salvare una vita è il successo più grande. Grazie ragazzi, grazie Croce Azzurra.
ALESSANDRO MANGINI