Cambio della guardia alla presidenza del Circolo. Il nuovo presidente: «Restare uniti per ridare ossigeno all’associazione»
Il Circolo Acli San Giorgio – alla vigilia del suo 105° compleanno – riprende la sua marcia con una nuova dirigenza. Nuova, in realtà, per modo di dire, dato che è composta in gran parte di dirigenti già temprati e collaudati; la novità sta però nel ricambio al vertice (che comunque era nelle attese).
Dopo un quadriennio di presidenza, Andrea Pasotti, non ripresentatosi alle elezioni di rinnovo, cede il testimone a Enrico Sidari. Sidari, 55 anni, dal 2012 a oggi sempre presente nel consiglio direttivo (e sempre molto votato dai soci), nell’ultimo mandato aveva assolto le funzioni di vicepresidente vicario. La sua nomina è avvenuta all’unanimità, benaugurante segno di concordia interna.
Il nuovo presidente sarà affiancato, nel biennio 2018-2019, da Salvatore Russo e Ornella Massoni come vicepresidenti; da Alessandro Mangini come segretario (un ritorno di fiamma quello di Mangini, da quattro anni assente dal direttivo) e da Barbara Noceti come amministratrice-tesoriera. Completano il direttivo aclista i consiglieri Fulvio Croci, Camilla Lagomarsino, Francesca Mangini, Andrea Rogina, la giovanissima Elena Russo: confermati i primi due, neoeletti gli altri tre.
Qualche variazione si registra anche tra i revisori dei conti e i probiviri. Il primo organo, che affianca il tesoriere, risulta composto da Marco Mangini, Antonietta Zunino, Piervito Coraggioso; il secondo, che ha funzioni disciplinari, da Marco Rosati, Valentina Pernici, Andrea Pasotti.
«La strada dell’associazionismo è bella e allo stesso tempo un po’ faticosa», riconosce il neo-presidente Sidari. «La crisi ha toccato anche questo settore. Come Circolo Acli abbiamo attraversato anni non facili, ma grazie all’impegno di tutti l’associazione c’è ancora, e cercherà di fare sempre la sua parte per animare la vita sociale di questo paese».
Ai vari soci non ricandidatisi al consiglio (piuttosto numerosi; il numero dei consiglieri, non a caso, è sceso da 13 a 10), Sidari rivolge un pressante e caloroso invito: «Restiamo uniti. Possiamo ridare ossigeno all’associazione solo facendo squadra, cariche e ruoli contano poco. Qui siamo tutti “api operaie”. È nostra intenzione indire presto un’assemblea plenaria, proprio per discutere, tutti insieme, del presente e del futuro».
Le cose da fare, assicura il presidente, non mancheranno. Tra lavori di manutenzione, attività ricreative, iniziative di promozione sociale, culturale e di solidarietà, il mandato del nuovo consiglio direttivo si preannuncia impegnativo. In bocca al lupo.
(Redazione)